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Visualizzazione dei post da aprile, 2025

In una società in cui tutto abbonda manca la cultura del dolore e il rispetto per chi soffre.

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Viviamo in una società in cui tutto abbonda: beni, offerte, cibo, contenuti. Ma manca qualcosa di essenziale: la cultura del dolore. E, con essa, il rispetto profondo per chi soffre. Il dolore mette a disagio. Non si può sistemare in fretta, non fa guadagnare, non si posta volentieri. Eppure oggi, nel silenzio del Venerdì Santo, il dolore trova casa. Oggi si fa memoria di un’umanità che soffre, cade, si spezza. Di un corpo trafitto, di un grido che sale, di un silenzio che avvolge tutto. È un giorno che ci ricorda che il dolore ha un posto. Che non va ignorato, saltato, nascosto dietro un sorriso di circostanza. Chi soffre non ha bisogno di soluzioni immediate. Ha bisogno di essere visto, riconosciuto, accompagnato. Sento spesso donne dirmi: “Mi sento in difetto.” “Non dovrei stare così.” “Mi sento in colpa.” Ma non è così che si guarisce. Non è così che si onora la vita. Forse oggi possiamo fermarci un attimo. E dare dignità a ciò che fa male. Anche se non lo comprendiamo, anche se no...

Non è colpa tua se sei stanca!

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Ti scusi, anche quando non dovresti. Ti scusi per non esserci stata, per non aver risposto subito, per aver dovuto disdire un appuntamento all’ultimo. Ti scusi per aver detto di no, per aver avuto bisogno di riposo, per non aver più le energie “di una volta”. Perché c’è un pensiero che ti ripeti spesso, come un mantra che non riesci a fermare: “Non sto facendo abbastanza”. “Non dovrei sentirmi così stanca”. Eppure, ogni giorno, il tuo corpo ti parla. Ogni giorno ti dice che il ritmo è troppo, che la pressione è troppa, che non è normale dover correre senza mai fermarsi. E tu invece, con il cuore pieno di sensi di colpa, continui a spingere. Continui a non dare tregua a te stessa, come se meritassi solo la fatica e il sacrificio. Come se ogni cosa fosse colpa tua. Ma non è colpa tua. Non è colpa tua se ti senti stanca. Non è colpa tua se il tuo corpo non regge. Non è colpa tua se non puoi dare tutto a tutti, ogni giorno. Nessuno ti ha insegnato che chiedere aiuto non è un peccato. Nessu...

Oggi ti racconto di me e di quando mi sono chiesta: "ma questa vita la sto scegliendo o solo sopportando?"

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Non dimentico quel pomeriggio. Era uno di quei pomeriggi in cui la fibromialgia la faceva da padrona, ero sul divano, lo sguardo perso nel vuoto, il corpo contratto in mille punti. Un dolore che conoscevo fin troppo bene: non urlava, ma mordeva piano. Un dolore che sembrava dire: “ci sono anche io, ascoltami.” E all’improvviso mi è scappata quella frase. Così, senza pensarci troppo. Ma come fosse sempre stata lì, in attesa di uscire: “𝗠𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮… 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗼 𝘀𝗰𝗲𝗴𝗹𝗶𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗼 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝘀𝗼𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼?" Mi ha fatto tremare. Perché ho capito che da tempo non sceglievo più. Facevo. Mi adattavo. Portavo avanti tutto come se fossi un'automa ben programmato. Senza mai fermarmi a chiedermi: “𝗠𝗮 𝗶𝗼, 𝗶𝗻 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼, 𝗱𝗼𝘃𝗲 𝘀𝗼𝗻𝗼?” E intanto il corpo parlava. Parlava da mesi, da anni forse. Solo che io non avevo tempo, non avevo spazio, non avevo coraggio per ascoltarlo. Fibromialgia, dicevano. Ma per me era diventata quasi un’identità...

Ilaria pensava di aver già fatto tutto, e invece ha scoperto cose di se che non sapeva!

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Mi chiamo Ilaria. Una mattina stavo scrollando Facebook senza pensare troppo. E mi è comparsa la pagina FibroLove e ho letto il titolo del percorso che propone Valerita e quel titolo mi ha punto dentro: “Da brava bimba a donna libera”. Ho sentito un brivido. All’inizio ero scettica. Condividere emozioni, esperienze, vissuti… con perfette sconosciute? Non era da me. Ma qualcosa mi ha spinta a dire sì. E da lì sono iniziati 10 giorni intensi. Ogni esercizio scavava. Toccava corde antiche. E faceva emergere emozioni che pensavo di aver già superato: ➡️ rabbia. ➡️ ansia. ➡️ ricordi sepolti. Mi dicevo: “Ho già lavorato su di me. Che cosa potrà mai tirare fuori ancora?” E invece ogni giorno apriva una porta nuova. Ho capito che amarsi davvero non è solo una frase bella. È una pratica quotidiana. È mettersi al primo posto, anche quando fa paura. È guardarsi allo specchio e iniziare a dire: “Così come sono, vado bene.” E Valerita c’era. Sempre. Con messaggi, parole giuste, presenza. Anche ment...

Le emozioni che non ascolti scelgono al posto tuo

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Quante volte hai fatto scelte che razionalmente sembravano giuste… ma che dentro ti lasciavano un peso, una confusione, una sensazione stonata? Le emozioni che non ascolti non spariscono. Si infilano nei tuoi gesti, nei silenzi, nei compromessi. Diventano decisioni che non ti rappresentano davvero. 🟣 Quando non ascolti la rabbia, dici sì anche quando volevi dire no. 🟣 Quando ignori la paura, ti butti in situazioni che ti fanno ancora più male. 🟣 Quando neghi la tristezza, continui a sorridere mentre dentro crolli. Ci hanno insegnato a “gestire le emozioni”. A non farci vedere troppo, a non disturbare, a non esagerare. Ma nessuno ci ha insegnato ad ascoltarle davvero. Eppure sono le emozioni a guidare le scelte più profonde. Quando le zittiamo, ci perdiamo. Ogni emozione ha un messaggio: 😡 La rabbia ti protegge: ti dice che è stato superato un tuo limite. 😮‍💨 La paura ti orienta: ti chiede sicurezza, presenza, tempo. 🥲 La tristezza ti rallenta: ti invita a sentire, accogliere, la...

Quando ho conosciuto Sara aveva 28 anni era bloccata dal dolore alle gambe!

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𝗖𝗶𝗮𝗼, 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗦𝗮𝗿𝗮, 𝘂𝗻𝗮 𝗿𝗮𝗴𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝟮𝟴 𝗮𝗻𝗻𝗶, 𝗲 𝗼𝗴𝗴𝗶 𝘃𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘃𝗶𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗩𝗮𝗹𝗲𝗿𝗶𝘁𝗮 𝗺𝗶 𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮. Un po' di tempo fa, vivevo la mia vita normalmente, come ogni ragazza della mia età: uscivo, correvo, ballavo… facevo tutto quello che si suppone che una persona della mia età faccia. Ma improvvisamente, ho iniziato a sentire dei 𝗱𝗼𝗹𝗼𝗿𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗴𝗮𝗺𝗯𝗲. All'inizio lievi, poi sempre più forti, fino a farmi sentire bloccata e incapace di affrontare la mia vita quotidiana. Dopo 𝗺𝗲𝘀𝗶 𝗱𝗶 𝗱𝗲𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 e sensazioni di impotenza, mi sono trovata per caso in questo gruppo e, nonostante la timidezza, ho deciso di darmi una possibilità. Onestamente, all'inizio ero scettica. Pensavo: “Nessun farmaco ha funzionato, come può la meditazione aiutarmi a risolvere i miei dolori?” Ma la risposta è stata che, sebbene non si tratti di una pillola magi...

Dietro il: " tanto tu sei forte " c'è una donna stanca!

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Ti chiamano “la forte”. Quella che ce la fa sempre. Quella che tiene insieme i pezzi, anche quando i suoi si stanno sparpagliando per terra. Sei quella che ascolta tutti, che sa cosa dire, che si mette da parte “perché tu sei più brava a gestire certe cose”. Hai imparato presto a non chiedere. A non pesare. A dire “non ti preoccupare, va tutto bene”, anche quando dentro era tempesta. E un po’ alla volta, quel ruolo è diventato una pelle. Stretta, ma conosciuta. Forte, ma solitaria. Perché più ti mostravi invincibile, meno spazio avevi per cadere. Meno gli altri si accorgevano che anche tu avevi bisogno. Ma sai una cosa? La vera forza non è reggere sempre. La vera forza è saper mollare. È dire “oggi no”, è concedersi di chiedere, di piangere, di non avere risposte. Anche la roccia, ogni tanto, ha bisogno di lasciarsi accarezzare dal mare. Anche la forte ha diritto a sentirsi fragile, senza doversi giustificare. Smettere di essere “quella che ce la fa sempre” non ti rende più debole. Ti ...

Fibro-fog: quando la mente si perde nella nebbia.

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Sono entrata in una stanza e ho dimenticato il motivo per cui ero lì. Quante volte ti è successo? Oppure ho guardato la lista della spesa e le parole sembravano scritte in una lingua che non conosco. Ho provato a spiegare una cosa semplice, ma le frasi mi si sono incastrate in gola. Avevo tutto in testa, eppure niente usciva come volevo. Hai mai aperto il frigo e dimenticato cosa stavi cercando? Hai mai letto una frase tre volte senza capirla? Hai mai iniziato una frase… e perso le parole a metà?" Se vivi con la fibromialgia, probabilmente sì. Ad occhi esterni può sembrare una sciocchezza, un momento di stanchezza, una distrazione. Ma quando vivi con la fibromialgia, questi momenti non sono rari. Sono quotidiani. È una nebbia mentale che arriva senza preavviso, non si vede, non si sente, ma ti rallenta, ti confonde, ti fa dubitare di te stessa. Ti avvolge,  ti fa sentire diversa. A volte sbagliata. Questo sintomo si chiama fibro-fog e può influenzare: ✔️ Memoria a breve termine ✔️...

Rispetto: non serve una diagnosi per meritarlo!

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Non è una gara a chi soffre di più. Eppure, a volte sembra che si debba sempre dimostrare qualcosa. Dimostrare che il proprio dolore è reale. Che è abbastanza forte da meritare attenzione. Che non ti stai inventando niente. Che non stai esagerando. Ma la verità è semplice: quando una persona sta male, ha bisogno di rispetto. Punto. Non importa se il dolore si vede o no. Se ha un nome chiaro o una diagnosi ancora incerta. Non serve fare classifiche. Non serve chiedere certificati emotivi. Perché essere forti non significa non provare dolore. Significa continuare a vivere anche quando il dolore c’è. E sì, significa anche avere il coraggio di mostrarsi fragili. Essere fragili non è un difetto. È una forma di verità. È la parte di noi che chiede attenzione, delicatezza, umanità. Eppure troppo spesso chi convive con il dolore cronico o con una malattia invisibile si sente obbligato a giustificarsi, a spiegare, a “farsi capire”. Come se il dolore valesse solo quando è evidente agli occhi deg...

Mi stavo annullando!!! Chi aiuta le famiglie dei pazienti fibromialgici?

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🟣 𝗚𝗶𝘂𝘀𝗲𝗽𝗽𝗲 𝗿𝗮𝗰𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝗲𝘀𝗽𝗲𝗿𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗯𝗿𝗼𝗺𝗶𝗮𝗹𝗴𝗶𝗮 💌 Quando mia moglie ha ricevuto la diagnosi di fibromialgia, non sapevo cosa fare. Ho fatto quello che mi sembrava giusto: esserci sempre, dire sempre “sì”, cercare di alleggerirle il peso di ogni cosa. Pensavo che fosse questo il modo migliore per aiutarla. Eppure, più mi annullavo, più la situazione sembrava peggiorare. Lei non migliorava, anzi, era sempre più chiusa in se stessa. Io ero sfinito, ma non lo dicevo a nessuno. Non potevo lamentarmi, non era giusto nei suoi confronti. Aveva già abbastanza dolore da affrontare. Poi, quasi per caso, ho trovato la pagina FibroLove e ho letto di questo percorso. Lo ammetto, all’inizio ero scettico. Il costo mi sembrava così basso rispetto ad altri percorsi che avevo visto, che ho pensato: “𝗣𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶𝗮 𝗱𝗮𝘃𝘃𝗲𝗿𝗼 𝗲𝗳𝗳𝗶𝗰𝗮𝗰𝗲?”. 𝗠𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗺𝗲 𝗺𝗶 𝗱𝗶𝗰𝗲𝘃𝗮 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮𝗿...

La fibromialgia non colpisce solo chi ne soffre!

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Quando si parla di fibromialgia, si pensa subito al dolore, alla stanchezza cronica, alle difficoltà di chi ne soffre. Ma c'è un aspetto di cui si parla troppo poco: l’impatto che questa malattia ha sulla coppia. Perché la fibromialgia non colpisce solo il corpo di chi ne è affetto, ma anche le relazioni, la quotidianità, la sfera emotiva e sessuale.  🔹 Affettività: quando il dolore si mette in mezzo. Il bisogno di supporto diventa quotidiano, e spesso il partner assume un ruolo di “caregiver”, passando da compagno a “assistente”. Questo sbilanciamento può far perdere di vista la dimensione affettiva e relazionale, trasformando la coppia in una dinamica di cura più che di condivisione. Il rischio più grande? Che entrambi si sentano soli, pur essendo insieme.  Il partner che assiste può provare un senso di impotenza, chiedendosi se sta facendo abbastanza. Chi soffre di fibromialgia, invece, può sentirsi un peso, sviluppando un senso di colpa che porta a chiudersi ulteriormente...

La fibromialgia da un altro punto di vista: cosa vuol dire vivere con un soggetto fibromialgico?

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La fibromialgia è una compagna indesiderata non solo per chi la vive in prima persona, ma anche per chi la subisce passivamente, come amici, parenti, mogli, mariti, amanti 😅 che assistono inermi al dolore e alla trasformazione di una persona che amano. Ma cosa vuol dire accompagnare un soggetto fibromialgico nel suo dolore? Quanto è difficile per chi ci osserva, soprattutto se ci ama, non poter far nulla per alleviare il nostro dolore?  La fibromialgia devasta come una bomba non solo la vita di chi ne riceve la diagnosi ma anche di tutti quelli che sono intorno a noi.  Chi aiuta chi ci è vicino? E chi ci è vicino cosa può fare? Oggi voglio parlare a loro, a chi ci ama e ci vede soffrire. 💡 "Essere sempre disponibili aiuta davvero?" Quante volte ti sei trovato a dire “Sì” anche quando il tuo corpo e la tua mente ti chiedevano di fermarti? Quante volte hai messo da parte i tuoi bisogni per concentrarti solo su quelli degli altri, convinto che fosse l'unico modo per aiutar...

Ho provato di tutto ma niente ha funzionato!

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🔴 Ho provato di tutto ma niente aveva funzionato! Poi la svolta..  💬 "Avevo già fatto altri percorsi, alcuni veramente molto costosi. Mi ero affidata a specialisti, terapeuti, programmi di crescita personale che promettevano di aiutarmi a stare meglio. Ma nessuno mi aveva dato quello che ho trovato nel percorso fatto con Valerita. Per la prima volta, ho capito davvero perché il mio corpo si ribella. Per la prima volta, ho sentito che non dovevo più combattere contro di me, ma imparare ad ascoltarmi. Ho smesso di sentirmi sbagliata, di credere che fosse solo una questione di forza di volontà. E la cosa incredibile? Non servono anni di analisi: gli esercizi pratici e le riflessioni guidate hanno fatto la differenza. Ogni giorno un piccolo passo, ogni giorno più consapevolezza. E ora mi accorgo che qualcosa dentro di me è cambiato davvero.” Quante volte hai sentito dire che la fibromialgia è solo dolore fisico? Quante volte ti hanno detto di accettare la tua condizione, di conviver...