Fibromialgia e Infiammazione cronica

La fibromialgia è una malattia complessa che causa dolore diffuso in tutto il corpo e che ha cause diverse, tra cui infezioni, traumi fisici, eventi traumatici e stress emotivo. 

𝗡𝗼𝗻𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗻𝗰𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗲𝘃𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝗳𝗶𝗮𝗺𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗿𝗲𝗰𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗿𝗶𝗰𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗿𝗶𝘃𝗲𝗹𝗮𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗮𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗱𝗮 𝗳𝗶𝗯𝗿𝗼𝗺𝗶𝗮𝗹𝗴𝗶𝗮 𝗽𝘂𝗼' 𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝗳𝗶𝗮𝗺𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲 𝗻𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼, 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗮𝗱 𝗮𝗴𝗴𝗿𝗮𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗼 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗶𝗻𝗼 𝘀𝗰𝗮𝘁𝗲𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗶 𝘀𝗶𝗻𝘁𝗼𝗺𝗶.

➡️ Chi vive con fibromialgia sa che questa patologia non si limita ai dolori muscoloscheletrici. Essa include una vasta gamma di sintomi che variano da persona a persona e cambiano nel corso delle giornate. Tra i principali si trovano la stanchezza cronica, il brain fog (confusione mentale), dolori osteoarticolari, vulvodinia, allodinia (iper-sensibilità al dolore), insonnia, cefalee, rigidità muscolare, sindrome delle gambe senza riposo, parestesie, difficoltà di concentrazione e molte altre manifestazioni dolorose.

Questi sintomi evidenziano come la fibromialgia colpisca la persona su più fronti: fisicamente, con il dolore; mentalmente, con la difficoltà di concentrazione e la scarsa lucidità; e emotivamente, con l’affaticamento psicologico derivante dal dolore costante. A lungo andare, questo esaurisce anche le persone più forti.

𝗖𝗼𝘀'𝗲'𝗹’𝗶𝗻𝗳𝗶𝗮𝗺𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲?

L’infiammazione è una risposta naturale del corpo a danni o minacce esterne. Ad esempio, se ci scottiamo, la pelle si arrossa come segno che il corpo sta mettendo in atto un processo di riparazione del danno. In questo caso, l’infiammazione è temporanea e ha un ruolo protettivo. Tuttavia, se il corpo è continuamente sollecitato da attacchi o stress, l'infiammazione può cronicizzarsi, diventando un processo sistemico, ossia un’infiammazione perenne che danneggia le cellule, favorisce la produzione di radicali liberi e crea numerosi disturbi.

I radicali liberi sono molecole dannose che accelerano l'invecchiamento cellulare e danneggiano il DNA e le membrane cellulari. L'infiammazione cronica, quindi, non solo danneggia la salute, ma può essere la causa scatenante di numerose malattie, tra cui malattie cardiovascolari, diabete, obesità, malattie reumatologiche e, naturalmente, fibromialgia.

𝗟𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗻𝗳𝗶𝗮𝗺𝗺𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗯𝗿𝗼𝗺𝗶𝗮𝗹𝗴𝗶𝗮.

Studi recenti evidenziano che nelle persone con fibromialgia esiste uno stato di infiammazione silente, che può essere scatenato o aggravato da fattori come stress, inquinamento, infezioni virali, privazione del sonno, esposizione a sostanze allergizzanti e una dieta poco salutare. In effetti, i processi infiammatori cronici sono ormai riconosciuti come la causa di molte patologie, tra cui la fibromialgia e la sindrome da stanchezza cronica.

𝗖𝗼𝗺𝗲 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗹𝗶𝗺𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗶 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗶?

Il primo passo per ridurre l'infiammazione cronica è modificare il proprio stile di vita. Una dieta sana ed equilibrata è fondamentale, così come adottare abitudini che favoriscano la detossificazione dell’organismo. Ripulire il corpo dalle tossine e dai radicali liberi è essenziale per migliorare la salute. A tavola, la scelta di cibi anti-infiammatori come frutta, verdura, spezie (ad esempio curcuma e zenzero), e grassi sani può fare una grande differenza. Allo stesso modo, evitare alimenti altamente processati, zuccheri raffinati e grassi saturi è cruciale per ridurre l’infiammazione sistemica.

Cambiare stile di vita non significa solo mangiare meglio, ma anche adottare pratiche che riducano lo stress, migliorino la qualità del sonno e favoriscano un equilibrio psicofisico. L’attività fisica moderata e costante, così come tecniche di rilassamento come la meditazione e lo yoga, possono contribuire significativamente a migliorare il benessere generale.

Infine, detossinare l’organismo e ripristinare un’alimentazione funzionale alle proprie esigenze è il primo passo per affrontare la fibromialgia e le sue complesse manifestazioni. Non è un percorso facile, ma con pazienza e determinazione, è possibile migliorare la qualità della vita.

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