Fibromialgia: perché usare la Mindfulness per gestire il dolore cronico.
Chi soffre di fibromialgia ha una particolare sensibilità agli stimoli dolorosi, che sono percepiti in modo molto più intenso rispetto alle altre persone. Al momento la causa di questa malattia è ancora oggetto di dibattito scientifico, anche se la suscettibilità genetica, i fattori ambientali e quelli neuronali sono considerati coinvolti nello sviluppo e nel decorso della patologia. In particolare è ormai chiaro che a livello cerebrale avvengono dei cambiamenti che comportano un’accentuazione dell’elaborazione del dolore così come sono state dimostrate anche alterazioni del sistema immunitario, a loro volta responsabili dell’infiammazione.
Dal punto di vista biologico, infatti, si assiste a livelli più alti delle molecole (citochine) pro-infiammatorie.
In merito è ben noto che questo stato infiammatorio determina l’attivazione dei recettori e l’incremento dei neuropeptidi collegati alla segnalazione del dolore.
A causa della stessa malattia e di altri fattori, la fibromialgia è spesso associata ad alti livelli di stress, che a loro volta possono aggravare lo stato infiammatorio. Senza tralasciare che la fibromialgia è sempre accompagnata da insonnia e forte spossatezza nel corso della giornata.
La mindfulness consiste nel porre l’attenzione in modo intenzionale su un oggetto o su un soggetto (es. suoni, respiro, pensieri, sensazioni) e di mantenerla nel tempo. Nel far ciò la meditazione mindfulness permette di diventare testimoni della propria esperienza, che è fatta di concetti, emozioni, giudizi, percezioni e sentimenti in continua trasformazione. In breve consiste in una qualità dell’attenzione diversa da quella ordinaria, in quanto è aperta, curiosa, equanime e gentile nei confronti di ciò che diventa oggetto di consapevolezza.
Ciò vuol dire imparare ad osservare senza giudizio le proprie esperienze fisiche e mentali, anche quelle spiacevoli o poco tollerate.
Tra i benefici della pratica della Mindfulness ci sono;
🦋 Accettazione del dolore;
🦋 Consapevolezza delle sensazioni senza critica;
🦋 Non attaccamento ai pensieri (giudizi inclusi), emozioni e sensazioni collegati al dolore.
🦋 Riduzione dei sintomi fibromialgici come la stanchezza, lo stress, il dolore, l’insonnia.
Ciò avviene in quanto si assiste ad una nuova interpretazione e contestualizzazione dei pensieri intrusivi e dei rimurgini mentali legati al dolore. Inoltre un fattore da non trascurare nei disturbi con dolore cronico è la catastrofizzazione del dolore, cioè uno stato cognitivo ed emozionale in cui si amplifica la minaccia dolorifica, si ha la sensazione di essere senza speranza riguardo alla gestione del dolore e si è preda di pensieri intrusivi legati al dolore stesso. La mindfulness consente di gestire meglio questi aspetti e può ridurre i sintomi attraverso i cambiamenti a livello dei pensieri autoreferenziali, che diventano meno reattivi e più centrati al momento presente. Per esempio promuove l’accettazione dei vissuti emotivi ed agisce positivamente sull’umore basso.
📌 Un concetto chiave della mindfulness è il decentramento cognitivo, cioè porre una giusta distanza tra sé ed i contenuti della propria mente in modo simile a quando si osservano le scene di un film sullo schermo del cinema. Questo aspetto è sicuramente uno dei più importanti da coltivare per attenuare i sintomi ed il dolore muscolo-scheletrico. In generale si apprende una nuova modalità di affrontare la sofferenza ed i propri vissuti emotivi, che perdono man mano la loro intensità.
I meccanismi responsabili dell’effetto “analgesico” sono molteplici. Innanzitutto con l’avanzare della pratica gli effetti coinvolgono l’asse dello stress ed i cambiamenti a livello cerebrale. Infatti, grazie alla plasticità del sistema nervoso, avvengono cambiamenti delle onde elettroencefalografiche, delle connessioni e dei circuiti nervosi, in particolare a carico della di alcune regioni importanti tra cui la corteccia prefrontale, l’insula ed il talamo. Non a caso queste aree sono coinvolte nell’elaborazione dei concetti, dei giudizi e delle emozioni. Inoltre alcune evidenze mostrano benefici a livello del sistema immunitario, il cui ruolo nella fibromialgia è indiscusso.
💥 La mindfulness attenua il dolore rafforzando la flessibilità cognitiva e la capacità di regolazione di fronte al dolore. Chi regolarmente la pratica mostra una maggiore tolleranza al dolore e prova meno spiacevolezza, anche se l’intensità del dolore rimane la stessa.
Tutto ciò conferma che una delle modalità tramite cui la mindfulness è efficace nella gestione del dolore cronico consiste nel cambiamento della valutazione e della risposta personale all’esperienza del dolore stesso.
In conclusione la meditazione di mindfulness, rappresenta un valido ausilio nelle malattie del dolore cronico, in quanto agisce a beneficio dell’umore, del dolore, dello stress e dei sintomi.
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Scritto da Valerita Albano
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